Tre volte al giorno - al mattino, al crepuscolo e a sera - il gran sacerdote di Amon indossa i paramenti sacri e, in silenzio, procede attraverso il tempio di Karnak fino al santuario, la parte pi├╣ piccola e nascosta dellΓÇÖedificio.
Tolti i chiavistelli della porta, egli avanza da solo fino al sacrario, che contiene la statua del dio, e dopo averla liberata della veste che lΓÇÖavvolge, lava lΓÇÖimmagine con acqua e natron; poi le applica delicatamente la pittura sugli occhi e la riveste con abiti puliti, di finissimo lino bianco.
Per evocare il ka pronuncia le formule di rito, e quando il dio si manifesta gli offre il cibo e le bevande del suo pasto divino.
Rinnova anche i cibi che quotidianamente vengono offerti ai faraoni defunti: idealmente consumati, verranno poi dati agli addetti del culto.
Terminata la cerimonia, il gran sacerdote, "primo servitore del dio", si ritira tenendo il viso rivolto al santuario e facendo sparire ogni traccia di presenza umana, cancellando dalla sabbia del pavimento le sue stesse impronte.
Le porte vengono poi sigillate con la creta, fino al pasto successivo.